Chi si chiede cosa si fa qui si rassereni: esattamente non lo sa nessuno.
Io ci metto qualche parola e qualche foto.
Con un'unica regola: solo finché mi fa felice.

giovedì 20 febbraio 2014

Il regalo più bizzarro che abbia avuto è mia sorella

Dei regali che ho ricevuto nella mia vita, il più bizzarro di tutti ha quasi 25 anni. Quando ci trucchiamo insieme - da brave sorelle - davanti allo specchio non posso fare a meno di notare che il suo ombelico è molto più in alto del mio. Una volta, durante una serata tra amici, è stata intervistata per gioco. Le hanno chiesto "una persona che stimi?", e lei, con quei suoi occhi grandi e curiosi, dolce e pacata ha risposto "mia sorella". Mi sa che non gliel'ho mai detto, ma ecco, è stato bello. Bello come diventare grandi piano piano. E vederne di tutti i colori - a volte, ad essere sinceri, vedersela anche un po' grigia - ma intanto essere insieme.

Ho regalato una filastrocca anche a lei. Dice che ha tanti passatempi un po' buffi, e che mi ruba i vestiti. Che da piccola sognavo di decidere io il suo nome (e che nome!), che soffre terribilmente il solletico in una zona del corpo, e che per questo me la tiene sempre nascosta. E poi, in sostanza, dice che le voglio proprio bene.


Il regalo più bizzarro che abbia avuto è mia sorella:
ha una chioma da Rapunzel e due gambe da gazzella,
occhi grandi alla nocciola e un istinto mai assopito
di rubar qualsiasi cosa da ogni armadio incustodito.
Dallo scialle della nonna che sa un po’ di affumicato
al maglione del suo babbo, meglio ancora se sformato,
ogni capo, col suo tocco, come se si ravvivasse
si trasforma in pezzo vintage un po’ casual ma di classe. 
Sono molti i suoi talenti: fa i biscotti al detersivo,
è fotografa, designer, fa paesaggi anche dal vivo,
qualche volta porta i cani a imparar l’educazione
(mica sempre con successo… quel che conta è l’intenzione),
e ha la dote sorprendente – altroché ispettore Gadget –
del riciclo un po’ d’artista, ovviamente a zero budget.

Uno skotch da elettricista? È uno smalto colorato!
E perché spendere soldi per un braccio depilato,
quando al posto della cera basta il miele millefiori?
Nastri, ninnoli e bottoni per lei sono dei tesori. 
Una volta era uno gnomo: piccolina e paffutella
le toccava sopportare qualche scherzo di sorella,
come quando, nella culla, le facevo un’imboscata
o dicevo, tutta seria, che l’avevano adottata.
Ogni giorno inventavamo passatempi e giochi pazzi:
c’era “l’uovo e il frullatore”, i balletti dei pupazzi,
pomeriggi di carezze a Iolanda e all’Enrichetta,
e ore e ore nel cortile a girare in bicicletta… 
Travestirsi, disegnare, coccolare i cagnolini,
darsi i baci col rossetto per riempirsi di stampini,
inventarsi un matrimonio col vicino d’ombrellone,
o  aiutare i nostri nonni a far l’orto sul balcone…
ma il ricordo preferito, se qualcuno me lo chiede,
è di lei che intrappolata grida forte “Pede pede!”.
Ogni anno andare al Giglio per noi era un’avventura:
giochi e corse sugli scogli, tuffi e storie di paura,
dopo che la notte prima di partire per il mare
avevam dormito insieme incapaci di aspettare
Le più belle tradizioni sopravvivono immutate,
ma ci sono tante cose che negli anni son cambiate…
ad esempio c’è un figliuolo (che secondo me ne vuole)
che la invita molto spesso tra le nebbie romagnole:
caro sì, ma qualche volta la fa diventare pazza,
e mi tocca consolarla mentre piange sulla tazza.
Fanno sempre pace in fretta perché sono innamorati,
e in effetti son perfetti: Dio li ha fatti e li ha accoppiati. 
Scherzi a parte mia sorella è per me una sicurezza:
guai se provi a darle un bacio, un abbraccio o una carezza,
ma in compenso è quell’amica che c’è sempre e se stai male
ti prescrive una banana e ti tira su il morale.
Non si chiamerà Indianina… non mi mostra mai l’ascella…
ma davvero, per il resto, è un gran pezzo di sorella!

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