Dopo qualche settimana di assenza - un'assenza ricca e piena, fatta di tutto quello che non si può battere a computer! - eccomi ad augurarvi una buona Pasqua. Che è come augurare una corsa sotto l'ultima pioggia leggera, mentre timido spunta il sole, o una lunga passeggiata in salita che finisca nel panorama più vertiginoso possibile. Buon risveglio da quel letargo che a volte ci piace tanto, ma poi ci fa venire un'irrefrenabile voglia di andare.
Buona Pasqua a chi per mesi l’ha pazientemente attesa
per la carta variopinta, il cioccolato e la sorpresa;
buona Pasqua a chi per ora, nelle uova colorate,
vede il senso della festa che è a metà tra inverno e estate.
Buona Pasqua a chi la Pasqua non l’ha mai capita tanto:
non è al pari del Natale, col suo eccezionale incanto,
non è come a Ferragosto (anzi, a Pasqua piove spesso!)…
per qualcuno, non ci fosse, quasi quasi fa lo stesso.
Buona Pasqua a chi ha la fede, buona Pasqua a chi l’ha persa,
buona Pasqua a chi la cerca o a chi la vuole un po’ diversa,
buona Pasqua a chi è da solo ma ha bisogno di un abbraccio,
buona Pasqua a chi si chiede “ma avrà senso quel che faccio”?
Tanti auguri a chi, stremato, sogna solo le vacanze,
buona Pasqua a chi per Pasqua coprirà grandi distanze
per riunirsi coi parenti con un solo desiderio:
di raggiungerli col cuore… di raggiungerli sul serio.
Buona Pasqua a chi riposa e non chiede più di questo,
ma ha il sospetto che la Pasqua abbia dentro anche del resto.
C’è chi crede in qualche cosa e c’è chi non crede a niente,
c’è chi corre alla ricerca di un amore che non mente,
chi si sente un po’ arenato e ha bisogno di una spinta,
chi ha bisogno di frenare dopo mesi tutti in quinta.
C’è un sentore, dolce e grande, che però accomuna tutti:
è la voglia prepotente di tornare a dare frutti,
è un bisogno di riscatto, della nostra primavera,
è il bisogno di sapere che anche quando si fa sera
c’è un mattino che ci aspetta, e su questo non ci piove.
Siamo rami scricchiolanti ma con gemme sempre nuove.
È una voglia con un nome… non mi sembra presunzione
dire chiaro che abbiam voglia tutti di resurrezione.
Accipicchia, ho esagerato? Mi son fatta trasportare…
è che ho un’anima esigente, non si riesce a accontentare.
Si rinasce a proprio modo: ci si arrabbia, un po’ si muore,
poi però, dopo la neve, sul balcone spunta un fiore.
Il dolore esiste eccome, ce l’abbiamo dentro e intorno,
non è facile affrontare l’avventura di ogni giorno,
ma nell’ottica infinita di una vita tutta intera
ogni anno c’è la Pasqua… torna sempre primavera.
Buona Pasqua a tutti!