Qualcosa sulla strage di Parigi, in qualche modo,
volevo dirlo, ma parole sensate non ce n’erano. Finché non è uscita una
filastrocca, che almeno non ha grosse pretese… però che siamo piccoli lo dice.
Oh sì, piccoli piccoli davvero.
Uno sguardo sconosciuto, rubato a Madrid |
Cosa penserà la luna sotto tutti quegli sguardi
che decollano da Terra quando, svegli fino a tardi,
incapaci di dormire, dentro il buio bello e denso,
le chiediamo senza voce, senza pace, qual è il
senso?
Ogni giorno quanti occhi, tutti proiettati al cielo:
dall’Arabia gli occhi neri, luminosi sotto il velo,
gli occhi stretti dalla Cina, ma non meno
spalancati,
occhi blu da settentrione, occhi veri ma truccati,
occhi con un punto al centro lungo gli argini del
Gange,
occhi e piercing sull’arcata, malcelati dalle
frange,
occhi avidi di luce, insaziabili di stelle,
occhi lucidi africani, a contrasto con la pelle.
Quasi quindici miliardi di pupille a interrogarla:
uditorio niente male, per un astro che non parla!
Ma son certa che, se esiste, fa due chiacchiere con
Dio
(che è suo padre, per inciso, oltre ad essere tuo e
mio):
qualche volta rideranno di noi presuntuosi gnomi
che omaggiamo il nostro Dio di un’infinità di nomi
non capendo, nonostante la diversità dei frutti,
che sicuramente l’albero è il medesimo per tutti
e non servono astronavi per andare più lontano
finché si combatte in nome della Bibbia o del
Corano.
Per difendere la fede ci si uccide e si minaccia…
di avvocati così folli non so Dio che se ne faccia.
Cosa penserà la luna di noi sette e più miliardi
che a parole ci diciamo integerrimi baluardi
di giustizia, rettitudine, virtù e democrazia
purché la tua concezione non contrasti con la mia?
Abitudine sublime contemplare l’universo
ma la luna ci direbbe, per un esito diverso,
di direzionare gli occhi verso mete più terrene
e guardarci un po’ a vicenda. Sta a veder che ci fa
bene.