Chi si chiede cosa si fa qui si rassereni: esattamente non lo sa nessuno.
Io ci metto qualche parola e qualche foto.
Con un'unica regola: solo finché mi fa felice.

giovedì 19 novembre 2015

Il giorno dopo la guerra

La sera di venerdì 13 novembre 2015 un attentato terroristico ha sconvolto Parigi, l'Europa e il mondo. Troppo ci sarebbe da dire e troppo è già stato detto, a volte perdendo occasioni preziose per ascoltare il silenzio. Una poesia non può molto, ma anche questa pagina così piccola e insignificante è occasione per dire che il male non deve vincere, e che tutti, in realtà, siamo Uno.


Il giorno dopo la guerra
il sole comunque sale.
Chissà se gli fanno male
quei corpi gelati a terra.
Si schiudono le persiane
su strade sgomente, mute.
Che siamo già in paradiso?
Negli occhi, segreto immane
da prede sopravvissute
silente ma condiviso.
Mi dici cos’è la vita?
Mi dici cos’è ordinario?
Ha senso essere in orario,
ha senso fare una gita,
ha senso volere un figlio
in tutto questo casino?
Mi dici se c’è un appiglio?
Mi dici cos’è il destino?

Facciamo l’amore più forte
buttiamo la spazzatura
buttiamo tutto il ciarpame
parliamo più della morte
freghiamola la paura
saziamo la nostra fame.
Il giorno dopo le grida
vediamole le occasioni,
cogliamola questa sfida
perché è proprio da coglioni
vestire la vita a lutto
se invece avevamo tutto.

(E ora anziché twittarlo
sarebbe opportuno farlo.)